Jumbo-Visma, Edoardo Affini svela programma e obiettivi per il 2022: “Sogno una tappa al Giro d’Italia”
Edoardo Affini ha le idee chiare sui suoi obiettivi per il 2022. Il corridore della Jumbo-Visma ha parlato alla Gazzetta di Mantova rivelando i suoi programmi e i suoi obiettivi per la prima parte di stagione. Il corridore mantovano debutterà alla Volta Valenciana (2-6 febbraio) per poi continuerà con le brevi corse a tappe allo UAE Tour e (20-26 febbraio) e Tirreno-Adriatico (7-13 marzo), prima di concentrarsi sulle Classiche. Il mantovano prenderà parte a Milano-Sanremo, Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix per poi puntare il Giro d’Italia, dove cercherà di prendersi quella vittoria solo sfiorata un anno fa con i secondi posti a Verona e nella crono di Torino.
“Debutterò alla Vuelta Valenciana, dal 2 al 6 febbraio – ha annunciato – Dal 20 al 26 sarò impegnato allo UAE Tour, negli Emirati. Questo mi impedirà di essere presente alla prima delle Classiche sulle pietre, la Omloop Het Nieuwsblad. Andrò alla Tirreno-Adriatico, anche se mi spiace che si parli di un finale diverso dalla tradizionale crono individuale di San Benedetto del Tronto. Quest’anno al Nord avrò un programma più leggero, in funzione del fatto che la squadra si è rafforzata per le gare di un giorno e ci sarà quindi un maggiore turnover, per evitare di spremere i suoi corridori ed essere sempre più protagonista. Così, salterò la E3 Harelbeke e la Dwars door Vlaanderen concentrandomi su Milano-Sanremo, Gent-Wevelgem e Giro delle Fiandre. Fino alla Parigi-Roubaix, che però arriverà a sole tre settimane dal via al Giro d’Italia, la corsa a tappe a cui dovrei essere destinato”.
Il classe ’96 spiega che l’obiettivo del suo 2022 è principalmente quello di ottenere delle vittorie (che siano a crono, la sua specialità, o meno), con il sogno che resta quello di esultare alla corsa rosa e di guadagnarsi la maglia tricolore nelle prove contro il tempo, anche questa solo sfiorata nella scorsa stagione: “L’obiettivo primario del 2022? Alzare le braccia. Non importa che sia una crono oppure no, dove magari le mani nemmeno si staccano dal manubrio, ciò che vorrei è che arrivasse quel successo che inseguo da più di due anni. Una tappa al Giro d’Italia sarebbe il massimo. Capisco che non sia semplice ma nel 2021 ci sono andato davvero vicino. A Verona, a maggio, credo di aver dimostrato di saperci fare anche in un arrivo di gruppo. Poi ci sono le Classiche, non tutte della stessa importanza, non tutte ragionevolmente possibili. Per questo dico che vincere alla Corsa Rosa sarebbe un premio di valore inestimabile. Ma anche quello di arrivare finalmente al titolo nazionale a cronometro“.
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